Sala Bolonha
La “ Sala Bolonha” è un omaggio all’ architetto italiano Antonio Giuseppe Landi. Si trova al piano superiore della “ Casa Rosada”.
Nel settembre 2011 la sala ha ricevuto le pitture di quadratura del professore italiano Pietro Lenzini, con l’aiuto di Giorgio Drioli, entrambi dell’ Accademia delle Belle Arti di Bologna, dove Landi fu alunno e professore nel XVlll secolo.
La quadratura è una pittura in prospettiva illusionista, conosciuta anche come architettura dipinta o pittura di ornamenti di architettura. Nella “ Sala Bolonha” la tecnica è stata utilizzata aggiungendo elementi della fauna e della flora amazzonica, oltre a tratti caratteristici della architettura di Antonio Landi.
Tra le piante di particolare rilievo nella nostra flora sono presenti la “Espada de São Jorge” e il “Comigo-ninguém-pode”, piante che, nella cultura populare, proteggono gli ambienti. È anche raffigurato nella “Sala Bolonha” lo stormo di avvoltoi che sorvola il Ver-o-Peso.
Uno degli elementi presenti nella pittura della sala è la tenda che Landi aveva eseguito nella chiesa di Santana de Mariuá, che si trovava nella parte alta del fiume Rio Negro e che non esiste più. Le colonne ritorte sono anche un riferimento all’ antica cattedrale di Belém,che l’architetto italiano ha costruito e che in seguito è stata modificata in occasione della ristrutturazione della cattedrale.
Pittura di Quadratura – La pittura di quadratura è tipica delle scuole d’arte di Bologna, in Italia. Antonio Landi studiò la tecnica in una delle più famose scuole bolognesi: l’Accademia Clementina, fondata dal conte Luigi Ferdinando Marsili, ancora nel secolo XVIII. Maestro nell’arte della pittura scenografica e illusionista, molto richiesta e comune in tutta Italia, Landi portò la tecnica alla capitale paraense.
Questo tipo di pittura si può anche trovare nella cappella maggiore della chiesa di San Giovanni Battista, localizzata anche nella “Cidade Velha”, a Belém, e fece parte del progetto eseguito da Antonio Landi per questo edificio, fortemente ispirato alla quadratura bolognese del settecento.